Scrittore tedesco. Noto anche con lo pseudonimo di
Philander von
Sittewald. Di famiglia oriunda aragonese, dopo aver compiuto gli studi a
Strasburgo, si recò in Francia. Ricoprì cariche pubbliche e fu
membro dell'Accademia per la difesa della purezza della lingua tedesca. La sua
opera maggiore è il romanzo
Mirabili e veritiere visioni di Filandro
di Sittewald (1632), una desolata e amara satira dei vizi della
società del suo tempo.
M. descrisse in modo doloroso gli orrori
della guerra dei Trent'anni, la decadenza dei costumi e la predisposizione ad
imitare gli stranieri, dalla quale involontariamente egli stesso è
contagiato. Imitando la maniera grottesca di Quevedo, egli introduce il gusto
barocco per l'allegoria e soluzioni espressive vibranti e satiriche. Tra le
altre sue opere si ricordano alcuni epigrammi e un opuscolo scritto nel 1641 nel
quale, con stile semplice e piano e in modo paternalistico, fornisce dotti
consigli per ogni evenienza della vita (Willstädt, Strasburgo 1601 - Worms
1669).